Fumo e pressione: quali sono i legami e i danni del fumo sulla pressione

L’ipertensione e il fumo di tabacco sono due dei principali fattori di rischio per le malattie cardiovascolari. Se l’ipertensione sistolica è il maggiore fattore di rischio per l’ictus, il fumo e la nicotina hanno, invece, un effetto più incisivo su eventi coronarici, aneurismi e malattie delle arterie periferiche.
Il fumo d sigaretta ha la capacità di modificare in via transitoria la regolazione della pressione arteriosa provocando un immediato effetto sul sistema nervoso centrale.
Tra gli effetti nocivi della nicotina, anche l’invecchiamento delle arterie, condizione che provoca l‘ipertensione cronica.
Conseguenze anche sull’apparato renale in quanto il fumo può contribuire all’insorgere della stenosi dell’arteria renale, una delle cause aggravanti dell’ipertensione.
Da evidenziare anche la sua potenzialità a ridurre l’efficacia dei farmaci antipertensivi di qualsiasi fascia e tipologia.
E’, comunque, appurato scientificamente che smettere di fumare provoca benefici alla salute, indipendentemente dall’età e dalla durata del tempo trascorsa nella condizione di fumatore.

Effetti del fumo sulla pressione sanguigna

Sono sufficienti 20 minuti di astinenza dal fumo affinché la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca di un fumatore tornino ai valori normali.
Se il soggetto lascia trascorrere un periodo di 8 ore tra il fumo di una sigaretta e l’altra, i livelli di nicotina e carbonio si riducono della metà e, contemporaneamente, vengono ripristinati alla normalità quelli relativi all’ossigeno.
Un’astinenza dal tabacco di 48 ore, consente alle terminazioni nervose, corrispondenti al gusto e all’olfatto, di ritornare alle normali condizioni e, dal terzo giorno in poi, un fumatore riuscirà a respirare più facilmente, evitando sforzi e stress.
La resistenza al fumo di sigaretta provoca i suoi migliori effetti in merito alle condizioni di salute di un soggetto fumatore, in un periodo di tempo compreso tra i tre e i sei mesi di astinenza, quando la pelle del corpo diventerà così più lucida, i denti più bianchi e anche le malattie da raffreddamento saranno molto meno frequenti.

Il fumo di una sigaretta, è l’espressione di una miscela di 4.000 sostanze attive di cui ben 40 sono riconosciute, ufficialmente, come cancerogene.
La nicotina è una sostanza psicoattiva che induce tolleranza e dipendenza chimica, la cui idrosolubilità provoca un rapido assorbimento nel tratto respiratorio e nella mucosa orale del corpo umano.

Quando viene inalato il fumo di sigaretta, si verifica un passaggio dalla superficie alveolare dell’organismo al flusso sanguigno, con il suo conseguente deposito nei polmoni, nel fegato, nella milza e nel cervello.
E’ proprio la nicotina la sostanza chimica più nota delle sigarette che, allo stato gassoso, provoca il maggiore numero di effetti emodinamici e vascolari.
Ben il 60% della nicotina inalata, infatti, si trasforma in una sostanza definita cotinina.

L’esposizione di un soggetto ai componenti gassosi della sigaretta (compreso il monoossido di carbonio), condizione definita come fumo passivo, determina importanti effetti tossici.
Le più evidenti manifestazioni emodinamiche, che derivano dal fumo di sigaretta, sono associate all’attività del sistema nervoso simpatico.
L’aumento della pressione arteriosa che, inevitabilmente, si determina, è provocato dal rilascio di noradrenalina nelle ghiandole surrenali e di adrenalina nelle terminazioni nervose periferiche.

E’ accertato che è sufficiente una sola sigaretta fumata nell’intera giornata, perché, immediatamente, la frequenza cardiaca, i livelli della pressione arteriosa, la gittata cardiaca e la vasocostrizione periferica aumentino in maniera progressiva.
In soggetti normotesi è stato verificato che, a seguito del fumo quotidiano di una sola sigaretta, la pressione sistolica subisce un incremento di 12 mm. Hg. mentre la diastolica di 15 mm. Hg.

Nel momento in cui un soggetto fumatore smette di fumare, già dalla prima settimana, si nota una diminuzione dei valori della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa.
E’ anche possibile che si tratti di una diminuzione transitoria, causata dal fenomeno dell’astinenza che conduce al rilassamento delle cellule muscolari e alla dilatazione vascolare venosa periferica.
Questo spiega il perchè alcuni fumatori, pur cessando di fumare, dopo un certo periodo di astinenza, registrano, comunque, una alterazione dei valori della pressione arteriosa.

Suggerimenti per smettere di fumare

Tutti siamo al corrente in merito ai danni che il fumo provoca ai polmoni e all’apparato cardiocircolatorio.
Abbiamo già visto come la nicotina sia la responsabile dell’aumento della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca, in quanto restringe le arterie, inspessendone le pareti e favorendo una eccessiva coagulazione del sangue; a lei la responsabilità di, provocare l’insorgere di condizioni che possono portare a infarto o ictus.

Smettere di fumare diventa quindi una priorità; ecco alcuni consigli su come riuscire a farlo:

  • Stabilire una data certa in cui smettere di fumare
  • Scrivere su un foglio di carta, sotto forma di elenco, le ragioni per cui si è presa la decisione di non fumare più
  • Cominciare ad osservare con attenzione ciò che provoca lo stimolo maggiore ad accendere una sigaretta: In quali situazioni? Con quali persone? Quali le emozioni che provocano il desiderio?
  • Elaborare una lista delle potenziali attività e azioni che si potrebbero fare in alternativa al fumare una sigaretta, salvandola sul proprio smartphone in modo da averla sempre sottomano per consultarla in qualsiasi momento.
  • Per sopportare meglio l’astinenza dal fumo trovare un sostegno con i cerotti o i farmaci sostitutivi della nicotina.
  • Partecipare a un corso per smettere di fumare può rivelarsi un valido aiuto a livello psicologico
  • Evitare di portare dietro con sé accendini, fiammiferi e, soprattutto, le sigarette. E’ importante che questi elementi siano, il più possibile, lontani dalla propria vista
  • Se possibile, quando viene la voglia di fumare non pensare alla sigaretta ma ai benefici che se ne traggono rinunciandoci
  • Nei momenti in cui la voglia di fumare è particolarmente intensa fare un profondo respiro ed espirare lentamente, proseguendo fino a quando non si è superato il disagio.
  • Svolgere il più possibile attività manuali, magari disegnando o scrivendo oppure dedicandosi al bricolage; può anche essere di aiuto scorrere con la mano sul display dello smartphone guardando internet.
  • Evitare il più possibile i luoghi, le persone e le situazioni che possono essere collegate al fumo e fare venire la voglia di fumare
  • Mangiare cibi ipocalorici cone carote e sedano quando si  ha voglia di fumare una sigaretta.
  • Limitare il consumo di bevande a base di caffeina e dell’alcol in quanto sono sostanze che stimolano il desiderio di fumare
  • Svolgere attività fisica magari facendo fitness in palestra così da frequentare, contemporaneamente, persone con le quali è possibile distrarsi ed evitare di pensare al piacere della sigaretta.

I sintomi più comuni di astinenza da nicotina sono:

  • irritazione
  • desiderio maggiore del fumo
  • mal di testa
  • difficoltà di concentrazione

Normalmente spariscono in 10-15 giorni.
Ed è questo il periodo più difficile per un fumatore che decide di smettere di fumare. E’ il momento in cui è necessario mantenersi calmi per non perdere il controllo e la necessaria concentrazione per raggiungere proprio obiettivo: non accendere mai più una sigaretta.

E’ dal 1996 che mi occupo di scrittura per il web.
Da allora scrivo e condivido con i lettori contenuti coinvolgenti ed esaustivi per fornire risposte accurate alle loro domande.
Sicuramente l’aspetto più difficile è riuscire a trovare la “parola giusta” quella necessaria per regalare valore aggiunto a un testo. E questo è il mio lavoro.

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